Compositori contemporanei al pianoforte

Terreno scivoloso e ricco di insidie quello che vede il confronto tra ciò che è da considerarsi “buono” e ciò che buono non è, tra ciò che è “di livello” e ciò che è dozzinale o scadente.

Ancor più insidioso e lubrico è questo terreno se il dibattito e la riflessione riguardano espressioni artistiche come musica, poesia, letteratura o pittura, espressioni che inevitabilmente, per loro essenza, coinvolgono sia aspetti più oggettivi, tecnici, dogmatici, formali che ambiti emozionali e soggettivi legati al gusto personale.

Vi sono oggi svariati brani, che spaziano nel mondo della cosiddetta musica “rilassante”, in cui abbondano pezzi che hanno un grande successo trasversale, abbracciando una vasta platea di ascoltatori, grazie a sonorità suggestive e linee melodiche immediate e orecchiabili.

Ma cosa accade se tali brani si analizzano con un orecchio più istruito? Cosa resta di queste gradevoli melodie superando la suggestione e adottando una chiave di lettura critica?

Il dilemma della valutazione critica della musica

A chi di noi, tra musicisti, esperti del settore o ascoltatori attenti, non è mai capitato di sentire apprezzamenti su canzoni o brani per noi banali, non meritevoli di nota, e ci siamo trovati sul punto di intraprendere un dibattito sulla fondatezza e sulla solidità di tali giudizi, ma nel momento di iniziare a dibattere ci siamo sentiti svuotati da tale iniziale desiderio al confronto, proprio per l’eccessiva scivolosità della tematica?

E ciò probabilmente anche per evitare (dopo aver eventualmente espresso tutte le nostre legittime ed approfondite motivazioni sulla pochezza di un’ armonia scontata o sulla banalità delle linee melodiche) di sentirci dare quelle risposte spiazzanti come: “ma che vuoi, sono gusti, se a me piace, piace…punto!!”.

Effettivamente una tale risposta non è del tutto sbagliata, ma neanche del tutto giusta!

Mi spiego, o almeno ci provo: Io da pianista spesso mi sono trovato a criticare brani pianistici scritti da compositori “di successo” (con milioni di visualizzazioni) e ad apprezzarne molti altri di pianisti e compositori più di nicchia, con molte ma molte meno visualizzazioni e meno popolarità.

Può essere che l’ignoranza sia la sola chiave di lettura per interpretare tale fenomeno?

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I compositori contemporanei al pianoforte – aspetti soggettivi e oggettivi

L’ascolto di un brano musicale, qualunque esso sia, viaggia contemporaneamente su diversi livelli. Per semplicità trascuriamo un aspetto determinante, cioè quello degli arrangiamenti e dei suoni utilizzati nella produzione musicale, aspetto affascinante e poliedrico che può trasformare in maniera determinante la veste di un brano; ecco per cui immaginiamo nel nostro ragionamento di mettere a confronto brani eseguiti con un solo strumento armonico, come potrebbe essere il pianoforte o la chitarra, ovvero pezzi e interi repertori di cui esistono vaste discografie al giorno d’oggi.

Di fronte all’ascolto di un brano pianistico che io personalmente reputo “povero” come la gran parte delle creazioni di compositori di fama come Einaudi, Cacciapaglia e Yruma, una persona “comune”, cioè priva di preparazione musicale, ne coglierà solo quelli emozionali ed acustici immediati.

Compositori contemporanei al pianoforte

Probabilmente l’ascoltatore, durante la riproduzione di un determinato brano, proverà o indifferenza o, diversamente, avvertirà vibrare delle emozioni dovute ad un canale specifico che quel brano riuscirà a percorrere all’interno della mente e del cuore dell’ascoltatore stesso. Varranno ben poco virtuosismi, soluzioni armoniche particolari. Se il brano sarà semplice e viaggerà dentro chi lo ascolta, emozionandolo, allora quel brano risulterà gradito.

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I compositori contemporanei al pianoforte – il ruolo dell’esperienza nell’ascolto

Diverso è invece il meccanismo generato se ad ascoltare sarà una persona preparata musicalmente, con un orecchio più fine e attento. Il suo giudizio sarà determinato da una consapevolezza diversa e verrà condizionato da una serie di filtri che riconosceranno la presenza o l’assenza di aspetti che influenzeranno immediatamente la valutazione e conseguentemente l’apprezzamento di una musica.

Compositori contemporanei al pianoforte

Per un orecchio esperto infatti l’apprezzamento scaturisce da una valutazione molto più articolata, che non si limita alla gradevolezza acustica che una musica può comunque avere, poiché tale gradevolezza sarà amplificata o svuotata se arricchita o meno da un valore compositivo che si è o non si è in grado di cogliere e che difficilmente può essere spiegato a chi è privo di determinati canali di ascolto, perché l’ impresa sarebbe come il voler spiegare ad un bambino di seconda elementare la fisica quantistica.

I compositori contemporanei al pianoforte – emozione e popolarità

A mio giudizio alcune composizioni per pianoforte, musiche di successo, sono banali perché immediatamente se ne coglie la semplicità della costruzione armonico-melodica; semplicità/banalità che resta in se stessa, non sviluppandosi, non evolvendo in qualcos’altro, ristagnando in banalissime progressioni armoniche, facilmente suonabili all’impronta, con linee melodiche realizzate sui semplici suoni degli accordi, ma articolati con arpeggi in modo tale da ricavarne facilmente melodie “d’effetto”.

Questo procedimento spesso è di successo. Ma come mai? Questo perché subentra una ricerca (lodevole, per carità) di un suono intenso, di un’atmosfera generale introspettiva e spesso, nel caso di video musicali, associata a immagini particolarmente evocative che aiutano l’ascoltatore a immergersi in un miscuglio di emozioni che permettono di apprezzarne l’ascolto.

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A ciascuno la sua musica

Di fronte a tale risultato diventa arduo per un ascoltatore competente riuscire a smontare la favola e convincere un altro, meno competente, della povertà strutturale di quella particolare composizione. Ma la musica è (anche) emozione, per cui se tali musiche riescono a suscitarne in alcuni ascoltatori allora onore al merito, hanno centrato il loro obiettivo, e non mi resta che dire: a ciascuno la sua musica.

Buon ascolto a tutti!!!

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