Polsi, push&pull, rudimenti, indipendenza, timing, groove, lettura e … solfeggio! Se studi batteria questi termini ti saranno molto familiari e saprai bene quanto alcuni di questi temi siano molto più divertenti e appaganti di altri.
Se si trattasse di scegliere col cuore probabilmente dedicheresti tutto il tuo tempo a groove e fill per poi mettere sù un bel brano drumless e suonarci sopra di brutto.
Tuttavia, la strada del successo è ricca di ostacoli, pazienza, dedizione e fatica. Che il successo si traduca poi nel superamento di un esame, nell’ottenimento di un attestato o nei miglioramenti osservati nel tuo modo di suonare poco importa. Nella vita la strada verso i traguardi ambiziosi è caratterizzata sempre dagli stessi elementi chiave.
Insomma caro batterista, che ti piaccia o no, anche il solfeggio ha la sua utilità didattica e pratica per la batteria.
Vediamo perché.
Il solfeggio ritmico per batteria – l’utilità
“Do-o-o-o, re-e-e-e … ” mi risuona in testa la voce della prima insegnante di pianoforte di mio fratello quando mi è capitato di assistere ad una lezione. Quello però era solfeggio applicato al pianoforte. Per noi batteristi il solfeggio suona più come “tatta ta-ta-ta-ta ta-ta-ta-ta tatta ta-ta-ta-ta ta-ta-ta-ta ta-ta-ta-ta tatta” ecc ma la logica è la medesima, ovvero esercitare il cervello a scandire la corretta durata delle note nel tempo. Lo spartito ti indica una serie di note e pause e tu da bravo studente ti eserciti a “solfeggiarle”, con le bacchette o con la voce, in base ai momenti.

Col tempo sia il cervello che le tue mani saranno in grado di riprodurre con una certa reattività le note scritte sul pentagramma. In questo modo migliora la tua capacità di riconoscere la corretta durata e il corretto posizionamento delle note sul pentagramma, ma anche la tua precisione e la tua attitudine a suonare correttamente e non a caso.
Nel tempo il solfeggio può aiutarti a fare progressi nell qualità e nella “pulizia” del tuo modo di suonare, oltre a farti migliorare il timing.
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Il solfeggio ritmico per batteria – le varianti
Studiare solfeggio non vuol dire necessariamente star lì seduto col tuo pad d’allenamento e lo spartito accanto. Puoi usare il solfeggio anche come metodo per memorizzare parti di un brano che stai studiando o magari per esercitarti con “figure” ritmiche che non riesci ad acquisire. Per un approccio più soft e maggiormente orientato alla parte mnemonica puoi anche stare sul tuo divano e solfeggiare con le mani sopra le gambe, oppure puoi farlo a voce mentre sei sotto la doccia.

Può sembrare banale ma solfeggiare con la voce è molto utile per il tuo cervello al fine di acquisire l’automatismo che gli occorre. Lo stesso discorso potrebbe essere applicato ad altri studi, come i rudimenti. Prima ancora di fare i tuoi paradiddle sul pad puoi cominciare a praticarli a mani libere sulle tue gambe, perché in fondo il primo movimento parte da braccio e polso e solo poi le dita e il controllo del rimbalzo aiutano a completare ed ottimizzare il tutto. Inoltre queste varianti sono un ottimo modo per allenare e sciogliere i polsi, come abbiamo già accennato nell’articolo sull’allenamento col pad.
In sintesi
Anche se a volte ti sembra tutto molto noioso, gli studi musicali sono una fonte di apprendimento molto utile, con grandi implicazioni pratiche. Il solfeggio ritmico per batteria ad esempio ti aiuta a potenziare il tuo modo di suonare a 360°, contribuendo alla tua lettura, al tuo timing, alla coordinazione e molto altro.
Inserisci lo studio del solfeggio rimico nel tuo percorso batteristico e dedicaci una parte del tuo tempo. Vedrai che negli anni questo studio ti aiuterà come batterista e come musicista favorendo lo sviluppo di una serie di capacità che apprezzerai nel tempo.
Ora è il momento di passare alla pratica: e 1-2-3-e …